Francesco Maria Veracini

Sonate a Violino o Flauto e Basso (1716)

Sonate a Violino solo e Basso op. I e op. II (Accademiche)

 

Francesco Antonio Bonporti

Concertini e Serenate, a Violino, e Violoncello, o Cembalo, op. XII

 

 

1989 e 1990. In quegli anni registrai con Claudio Ronco (violoncello), Marco Mencoboni, Edward Smith (cembalo) e Luciano Contini (chitarrone) tre raccolte di sonate per violino e basso di Francesco Maria Veracini e Francesco Antonio Bonporti. Dei due musicisti italiani, tra i più importanti violinisti del '700, mancavano fino ad allora tracce sul mercato discografico internazionale. Decidemmo quindi di affrontare per primi quelle opere dimenticate. Iniziammo un intenso lavoro di lettura e comprensione, nutrito delle nostre diverse sensibilità e delle esperienze concertistiche maturate. Punto fondamentale si rivelava il fatto di essere tutti coinvolti in prima linea nella ricerca sulle prassi esecutive storiche, che già da alcuni anni applicavamo costantemente con l'uso degli strumenti antichi. Scaturirono idee e scelte musicali che furono il risultato multiforme e imprevedibile di contrasti e sinergie, che ci guidarono in ogni fase del lavoro, da quella artistica a quella tecnica di registrazione e montaggio, di cui curammo direttamente tutti i dettagli. Tanto sforzo non fu corrisposto da un pari impegno del nostro editore discografico. Il numero di copie vendute fu esiguo e la pubblicità inesistente. Al contrario, le critiche e i riscontri non risparmiarono parole entusiastiche.

Molti anni dopo, seppure nei settori limitati che il mercato riserva normalmente alla musica strumentale "minore", abbondano le versioni discografiche di opere per violino di Veracini, tanto da configurare una specie di piccola riscoperta del geniale compositore, mentre non molto ancora si trova sulla musica di Bonporti. Ci si può attribuire il merito di questa riscoperta, almeno in virtù del nostro primato cronologico? Forse. Tuttavia, non peccheremmo di immodestia se ci limitassimo a essere gratificati, per così dire, di aver dato un piccolo contributo alla cultura musicale.

Attualmente, le nostre registrazioni non sono più disponibili in CD, perché non distribuite sul mercato da molto tempo. Tutto questo le rende, in qualche misura, preziose. Lo sono certamente per noi. Rappresentano la nostra storia e un passaggio importante di carriere artistiche che hanno preso strade diverse, dove la vita le ha condotte, con tutte le nostalgie e i rimpianti del caso. Pensiamo, tuttavia, al valore che quelle interpretazioni potrebbero ancora avere per molti appassionati di musica.

Ora tutti hanno nuovamente la possibilità di ascoltare le tre registrazioni con il download disponibile sui principali music stores.

 


 

1989 and 1990. In those years I recorded with Claudio Ronco (cello), Marco Mencoboni, Edward Smith (harpsichord) e Luciano Contini (chitarrone) three sets of sonatas for violin and bass by Francesco Maria Veracini and Francesco Antonio Bonporti. Among the most important violinists of the XVIII century, these two Italian musicians have suffered a complete lack of recordings on the international discographic market. Because of this, we decided to approach these forgotten works. Hence, we started an intensive work of reading and understanding, fed by our sensitivities and experiences. A relevant point was the fact that we all were involved at the forefront of research into historical performing practice, and that for many years we were constantly applying new understandings on the original instruments. The ideas and the musical choices were the multifaceted and unpredictable result of both contrasts and synergies in all phases of work. From the artistic to the technical aspects of the recording and editing, we worked diligently on every single detail. Such an effort was not rewarded by the publisher. The number of sold copies was poor and advertising almost non-existent. This was disheartening as reviews and feedback was enthusiastic.

Many years later, albeit in the limited areas that the market normally reserves for "minor" instrumental music, recordings of Veracini's works for violin abound, so that we can finally note a sort of small rediscovery of this brilliant composer. Yet, not as much can be found regarding Bonporti's music. Should we assign to us the credit for this revival, at least because of our chronological primacy? Maybe. However, there is no sin of vanity in feeling gratified for our little contribution to the musical culture. We must note that, currently, our records are no longer available on CD to the public because they are not issued for a long time. All this raises them to some value. It certainly is like that for us. They represent an important moment of our artistic careers, that later took different directions where life has led them. However, we think about the value that performances may still have for many music lovers.

Finally, everybody has the opportunity to download and listen to the three recordings as they are available on the main music stores.

 


 

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